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lunedì 9 giugno 2014

Il domenicale






Caro cliente della domenica,
sarò chiara e onesta sin dalle prime battute: io non ti capisco. Mi sono sforzata, parecchio e con impegno, eppure niente, non ne vengo a capo. Se io vendessi latte e tu avessi, a casa, un figlio denutrito e piangente, se spacciassi pillole magiche e tu soffrissi d’insonnia più di Napoleone, se io vendessi prodotti postali e tu dovessi spedire un’irrimandabile raccomandata, ecco, probabilmente comprenderti sarebbe più facile.
Per carità, non mi ributta prendere undici euro e quaranta l’ora, anziché i soliti sette (scialiamo!) per il lavoro festivo, né raggiungere il posto di lavoro veleggiando lungo strade pressoché deserte, ma spiegami: cosa ti porta, una domenica torrida di giugno, con un’umidità media del novanta per cento e un sole che spacca un’intera cava di pietre, a infilarti in un centro commerciale? Ah, l’aria condizionata, dici. 
Be’, da noi è rotta. Te ne sarai pure accorto mentre, dopo il secondo chilometro di zig-zag tra i divani, la tua fronte cominciava a squagliarsi, gocciolando mestamente sulla camicia grigia, già finemente damascata dal sale della tua povera pelle riarsa. Dunque? Non avresti saputo come domare la brama di possedere un porta-saponetta fucsia? Hai accidentalmente dato fuoco a tutti gli strofinacci della cucina? Ti è finito l’inchiostro della stampante laser allo scoccare della mezzanotte del sabato, ché manco Cenerentola colorista?
Un posto così resiste solo se fa incassi, lo so. E io continuerò ad avere un impiego solo se tu non smetterai di desiderare uno zerbino con i gufi, una tazza che ritrae un ferale cane incravattato o un copriletto tutto rose e lillà. 
E sia, come vuoi. Benvenuto e mille grazie.
Ma un dubbio amletico, chiedo venia, a me resta: perché acquisti la borsa frigo da spiaggia, la sedia pieghevole da spiaggia, il telo-mare da spiaggia, il kit caraffa&bicchieri di plastica da spiaggia e il fine settimana lo trascorri qui?
Ma, in fondo, io che ne so? Magari da noi c’è una specie di buco nero, un magnete settario, che attrae a sé esclusivamente torme di parrucchieri amanti dei gufi; acconciatori senza infamia e senza dimora che al lido ci vanno, eccome. 
Ma solo il lunedì.